Normativa SEVESO: perché è stata istituita la direttiva? .

La Normativa SEVESO è una direttiva europea istituita per regolare lo stoccaggio delle merci considerate pericolose, intendendo in questi termini le merci che se non maneggiate e stoccate nel modo corretto possono generare rischi ingenti all’ambiente e alla salute delle persone. 

La Direttiva SEVESO prende il proprio nome dal comune lombardo Seveso, teatro negli anni ‘70 di un grave incidente che spinse le autorità competenti a modificare le normative in vigore per innalzare il livello di sicurezza e sviluppare una coscienza sul rischio di incidente rilevante nelle industrie.


Vediamo in questo articolo come nasce la Normativa SEVESO, come si è arrivati all’ultima versione ad oggi vigente e cosa prevede la Direttiva.

 

Come nasce la Normativa SEVESO
 

La Normativa SEVESO nasce, come già accennato, da un incidente avvenuto nel comune di Seveso il 10 luglio 1976, denominato in seguito il “Disastro di Seveso”. L’incidente ebbe luogo nell’azienda ICMESA (Industrie Chimiche Meridionali S.A.) di Meda, paese limitrofo a Seveso, dove, a causa di un guasto in uno dei reattori presenti all’interno dello stabilimento, si liberò nell’aria una nube di sostanze tossiche. Nello specifico la sostanza rilasciata si trattava della diossina TCDD (tetraclorodibenzo-diossina), soprannominata oggi diossina Seveso, sostanza altamente tossica sia per l’ambiente che per le persone. 

Dopo lo scoppio del reattore, la TCDD fuoriuscì nell’aria e si trasformò in una nube tossica che, trasportata dal vento, investì i comuni vicini alla fabbrica, soprattutto Seveso, a sud dello stabilimento. Nei giorni successivi all’incidente iniziarono a vedersi i primi effetti della tossicità della sostanza e della gravità della situazione, sia sull’ambiente che sulle persone, le quali cominciarono a segnalare ustioni cutanee e infiammazioni.
 

In seguito al Disastro Seveso ci si accorse che, per poter gestire una situazione del genere erano necessarie direttive che al momento dell’incidente non erano presenti: a livello normativo c’erano grandi lacune e vuoti legislativi.
Nel 1982 l’Unione Europea decise, quindi, di intervenire con la Direttiva SEVESO I per garantire controllo e contenimento dei rischi derivanti dai possibili incidenti industriali. 

 

SEVESO III: come si è arrivati all’ultima versione della Normativa

La prima versione della Normativa SEVESO emanata a livello europeo venne recepita in Italia nel 1988 con il Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) numero 175. Il fondamento della direttiva risiede nel fatto che i proprietari di depositi e stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità definite, detengano l’obbligo di adottare precauzioni, in primis controllo e manutenzione degli impianti e rispetto degli standard di sicurezza.

Nel corso degli anni si sono susseguiti aggiornamenti della normativa, arrivando all’ultima versione a oggi in vigore, la Direttiva SEVESO III.

Dopo la prima Direttiva, si decise di aggiornare il testo in Direttiva SEVESO II modificando la parte riguardante la classificazione delle sostanze ritenute pericolose, diminuendo il numero di sostanze ma affiancando un elenco di livelli di pericolosità delle stesse.

In seguito ad altri incidenti molto pericolosi, come quello avvenuto nei Paesi Bassi nel 2000 in un’azienda di materiale pirotecnico e il disastro registrato nel 2001 in una fabbrica di fertilizzanti a Tolosa, che ha causato lo sversamento di nitrato d’ammonio nell’ambiente, la Normativa SEVESO ha subito un ennesimo aggiornamento, diventando SEVESO II bis. In questo adattamento vengono introdotti nuovi limiti alle aziende, abbassando le soglie delle sostanze tossiche che è possibile detenere negli stabilimenti. 

Infine, il 13 agosto 2012, è entrata in vigore la Direttiva SEVESO III che è attualmente la normativa di riferimento, recepita in Italia nel 2015 con il Decreto Legislativo numero 105. 

 
Le disposizioni della Direttiva 


Lo scopo della Legge SEVESO è quello di ridurre il più possibile i rischi derivanti dalla gestione impropria delle sostanze pericolose e identificare i comportamenti da attuare in caso di incidente prima che la situazione diventi critica e irrimediabile. 

La normativa si applica agli stabilimenti in cui sono presenti miscele pericolose in quantità superiori a certi limiti fissati: la prevenzione degli incidenti rilevanti è connessa alla presenza della sostanza non alle attività in cui essa viene utilizzata. 

La Normativa SEVESO prevede:

  • il censimento degli stabilimenti considerati a rischio con individuazione delle sostanze pericolose;
  • che ogni stabilimento abbia un piano di prevenzione e uno di emergenza, comprendente la formazione del personale addetto;
  • il controllo e la manutenzione degli stabilimenti e delle apparecchiature utilizzate;
  • monitoraggio della posizione e della vastità degli impianti insieme alla pericolosità in caso di incidente.

Inoltre, gli stabilimenti SEVESO possono essere di soglia inferiore o superiore, a seconda della quantità limite che può essere gestita. 
 

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